La Lynx Engineering iniziò la sua attività nel 1973, costruendo replica delle Jaguar C e D in una fattoria convertita a impianto produttivo nel Sussex, ma non voleva diventare una specilista del giaguaro. Il suo nome derivava da un altro classico britannico, la Riley Lynx.
Ma con il passare del tempo e il susseguirsi degli originali restauri eseguiti, la Lynx iniziò a consolidare la sua esperienza con Jaguar. Quando un cliente si rivolse a loro per convertire una Jaguar XJ6 in una convertibile, l'azienda cambiò direzione: le conversioni in convertibili erano la strada da battere, e la nuova Jaguar XJS era la via giusta da seguire. Ben presto, la Lynx Engineering iniziò a produrre conversioni decappottabili ogni due settimane. Gli affari volavano. L'azienda aveva creato una nicchia di mercato che di lì a poco sarebbe stata sfruttata direttamente da Jaguar, ponendo di fatto fine a quella attività .
La XJS Convertible, lanciata nel 1988, trasse certamente alcuni spunti ispiratori al lavoro di Lynx, andando a sostituire la XJ-SC con tetto Targa del 1983, anche se tutto sommato Lynx continuò a ricevere qualche ordine per le sue conversioni.
Così l'azienda cambò ancora direzione, trasformando la XJS nella Eventer station wagon (o Estate), creando probabilmente l'auto più britannica di tutte: un'elegante station wagon, V12, con tre porte e tutto il legno e la pelle che si potesse avere. Era un'auto indiscutibilmente e tipicamente britannica.
Lynx riuscì a dare alla XJS una maggiore visibilità, spazio per i sedili posteriori, un vano di carico e un tocco di esclusività. Ogni conversione richiedeva 14 settimane. Massima l'attenzione ai dettagli. Per sviluppare l'Eventer, Lynx tagliò quasi tutta la carrozzeria posteriore, spostò il serbatoio del carburante, sollevando il pavimento posteriore per creare una superficie piana che si estendeva fino ai sedili posteriori; irrigidì le sospensioni per compensare il sollevamento.
"A parte un piccolo ma irritante rumore causato da un pannello interno non ben fissato", scriveva Motorsport Magazine nel 1983, "la Eventer potrebbe benissimo essere direttamente uscita da Jaguar. E l'alta qualità della conversione è esaltata dal fatto che Lynx ha riverniciato l'auto senza ricorre ad alcun trattamento in vinile del tetto sopra i pannell della carrozzeria modificati".
Lo stile rimaneva fedele quanto più possibile all'intento orginale di Jaguar. Chiunque posi gli occhi sulla Eventer non può che concordare su questo fatto. La rivista Motorsport commentava: "Con le sue linee lunghe e diritte, sembrava un design unico, non un adattamento". Lynx costruì 67 Eventer.
Jaguar, con la sua Convertible, aveva frenato le attività della Lynx, ma si dovrà attendere fino al 2004 affinchè una station wagon, la X-Type Sportwagon, esca dalla catena di montaggio del giaguaro.