A marzo 1971, l'ultimo ulteriore sviluppo del progetto P400 fu presentato al pubblico presso lo stand della Carrozzeria Bertone al Salone di Ginevra. Era nata la leggenda della Lamborghini Miura SV. In questi 52 anni, la Miura SV è diventata una delle auto d'epoca di serie più ricercate sul mercato. Molti sostengono che, allora come oggi, definisca il concetto di “supercar” come nessun altro veicolo.
Giampaolo Dallara e Paolo Stanzani, i responsabili tecnici della Lamborghini dell'epoca e padri della Miura e della Miura S, dotarono la SV di un motore che poteva esprimere ancora più potenza con 385 CV a 7850 giri e grazie ad una coppia più elevata e diversamente distribuita per una guidabilità ancora migliore. Un'altra novità erano i quattro carburatori tripli di Weber. Venne poi introdotto un sistema di lubrificazione separato per motore e cambio, una modifica poco visibile visivamente ma di enorme rilevanza dal punto di vista tecnico. Nonostante la struttura sostanzialmente identica, con un motore centrale 4.0 litri 12 cilindri montato trasversalmente, la SV ha un telaio più rigido, rinforzato in alcuni punti cruciali, e una sospensione posteriore rivista nei punti di ancoraggio. Montava pneumatici anteriori e posteriori di dimensioni differenti. I cerchi posteriori montavano pneumatici larghi 255 mm, conferendo un aspetto ancora più sportivo.
A causa delle modifiche tecniche, anche le forme della Miura cambiarono. Responsabile del design era Marcello Gandini, papà della Miura originale. La SV è visivamente più impressionante grazie ai parafanghi posteriori più larghi, le luci posteriori ridisegnate e un deflettore anteriore con una presa d'aria di nuova concezione per il radiatore. Ed è proprio sul cofano anteriore che si trova la modifica stilistica più vistosa della Miura SV, ovvero la mancanza delle iconiche “ciglia” attorno ai fari. Questo cambiamento fu richiesto dallo stesso Ferruccio Lamborghini. Il montaggio e la rifinitura delle ciglia era considerato complesso, e allo stesso tempo si dovevano ridurre i tempi di produzione della Miura. Ma Ferruccio Lamborghini non volle, però, fare a meno di quell'elemento così distintivo e unico sulla sua personale Miura SV, che è l'unica a presentarsi con le ciglia.
Glii interni della SV avevano un nuovo look, più raffinato, caratterizzato dall'uso più esteso della pelle e da vari elementi cromati.
La velocità massima dichiarata della Miura SV era di oltre 290 km/h, capace di coprire un chilometro da fermo in meno di 24 secondi, valori assoluti per l'epoca.
All'inizio del 1973 la produzione della Miura SV terminò dopo 150 esemplari. L'ultimo esemplare è visibile oggi al Mudetec.
La Miura SV segnò la fine di un'era, un momento unico in cui un piccolo gruppo di giovani, spinti da un'innata passione ma di grande competenza tecnica, ha potuto realizzare quella che da molti è considerata, allora come oggi, una delle più belle vetture di serie mai prodotte.