Trenta anni fa la divisione Customer Service di Aston Martin, quella che oggi è la Aston Martin Works, presentava uno dei modelli di nicchia più memorabili e desiderati del marchio: la Virage 6.3 litri. Creata come pacchetto di aggiornamento completo per la Virage di serie lanciata nel 1989, la prima Aston Martin completamente nuova in 20 anni, la versione 6.3 litri arrivò all’inizio del 1992, imponendosi come una delle auto sportive più potenti del suo tempo con sospensioni, sistema frenante e alcuni cambiamenti stilistici a compensare l'aumento di potenza e delle prestazioni.
La Virage 6.3 nasceva in conseguenza della ripresa delle attività sportive del marchio. Nel 1989 Aston Martin era tornata alla gare dopo una pausa di 25 anni con le AMR1 Group C che gareggiava nel Campionato Mondiale Sport Prototipi. Il programma corse fece sì che la capacità del motore V8 interamente in lega fosse aumentata da 5.3 a 6.0 e, successivamente, 6.3 litri. Naturalmente, quando la Virage debuttò con il V8 era logica un’evoluzione che portasse all’offerta anche di una versione 6.3 litri.
La differenza delle due versioni è nei numeri. Al momento del lancio il motore 5.3 V8 della Virage Coupé di serie erogava una potenza di 330 Cv. Il motore rielaborato di 6.347 cc aveva, invece, una potenza di 500 Cv. La Virage, che pesava poco meno di 2.000 kg ed era lunga 4,73 metri, accelerava ora da 0 a 100 km/h in 5,1 secondi e toccava una velocità massima di 280 km/h.
Il motore montava pistoni da corsa Cosworth specificatamente realizzati, un nuovo albero motore e testate modificate, il tutto combinato all’iniezione sequenziale Weber/Alpha modificata, un sistema di gestione del motore completamente ri-mappato e speciali catalizzatori di scarico. Il drastico aumento di potenza e delle prestazioni richiese ovviamente anche un corrispondente adeguamento delle sospensioni e del sistema frenante. La nuova versione 6.3 montava cerchi in lega OZ a cinque razze da 10,5x18 pollici mentre i pneumatici 285/45 ZR Goodyear Eagle avevano il compito di scaricare quella potenza sull'asfalto.
Riuscire a controllare la frenata delle due tonnellate di Aston Martin da 280 km/h non fu un’impresa da poco. La Virage 6.3 venne dotata di freni a disco ventilati derivati dalla AMR1 Gruppo C, con un sistema antibloccaggio a quattro canali controllato elettronicamente. Con un diametro di 14 pollici i dischi anteriori erano all'epoca i più grandi montati su qualsiasi auto di produzione al mondo e, con le loro pinze da corsa a quattro cilindri, fornivano quella potenza di arresto richiesta dalla fisica.
Per adattarsi alle dimensioni più grandi di cerchi e pneumatici, i passaruota della Virage di serie furono svasati utilizzando pannelli di alluminio realizzati a mano. Questi erano completati da longheroni laterali più ampi, una presa d’aria anteriore più profonda e uno spoiler posteriore.
All'interno, le Virage 6.3 mantenevano tutti i comfort tipici di una Aston Martin, come il rivestimento di pelle Connolly dei sedili. Tra gli optional, alcuni equipaggiamenti high-tech per l’epoca, come un lettore per mini-disc e un mini ricevitore televisivo con monitor video per i passeggeri dei sedili posteriori.
Al momento del lancio della 6.3 nel 1992, il prezzo di listino di una Virage di serie era di circa 140.000 sterline esclusi gli optional. Per la conversione bisognava aggiungere altre 60.000 sterline.
Ancora oggi non è certo quante Virage e Virage Volante 6.3 siano state prodotte. Probabilmente poco più di 60 nel corso di un paio d'anni. L'incertezza sul numero esatto è dovuta al fatto che un certo numero di Virage furono equipaggiate soltanto con parte dei componenti costitutivi della conversione.
Lo storico di Aston Martin, Steve Waddingham, ha spiegato: "La conversione Virage 6.3 è arrivata in un momento delicato per Aston Martin. L'azienda aveva registrato un boom di vendite alla fine degli anni 1980, ma con la recessione economica dei primi anni '90 le vendite erano sempre più difficili. Questa possibilità offerta dalla Divisione Customer Service non solo creò un enorme interesse mediatico intorno al marchio, ma ha anche fornito a molti dei clienti più facoltosi l'opportunità di acquisire un'auto stradale unica".