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Esattamente 70 anni dopo la sua prima vittoria alla 24 Ore di Le Mans, Jaguar Classic ha presentato una serie limitata, la C-type Continuation, per celebrare l’eredità sportiva di quella iconica vettura.
La C-type Continuation sarà costruita a mano presso la Jaguar Classic Works di Coventry. Il procedimento seguirà le specifiche tecniche e le lavorazioni che avevano dato vita alle C-type del 1953, vittoriose anche alla 24 Ore di Le Mans di quell’anno.
Per utilizzare le esatte specifiche costruttive, il team di Jaguar Classic ha studiato a fondo la storia della C-type, dando nuova vita al patrimonio culturale del marchio attraverso le moderne tecnologie e la sua esperienza ingegneristica, utilizzando però le stesse tecniche e metodologie costruttive del tempo.

La storia sportiva della C-type
La visione di Malcolm Sayer, leggendario designer ed esperto di aerodinamica, portò alla creazione della prima C-type con la sua forma fluida e aerodinamica.
Originariamente venne chiamata XK120C, perché montava il motore, la trasmissione e le sospensioni della XK120. Per ottenere le massime prestazioni dalla vettura, Sayer arrivò a disegnare la sua sinuosa e aerodinamica carrozzeria grazie al suo background ingegneristico e aeronautico. Attraverso complicate e originali formule matematiche per dare vita a curvature tridimensionali, Sayer impiegò tutta la sua abilità artistica e le sue competenze nell’aerodinamica per arrivare alla definizione della C-type.
Disegnate, ingegnerizzate e costruite in appena sei mesi, 12 dipendenti Jaguar arrivarono a Le Mans con le tre C-type che avrebbero partecipato alla 24 Ore del 1951 guidandole da Coventry. Oltre alla coppia Walker-Whitehead che avrebbe vinto a una velocità media record di 93,495 miglia orarie (oltre 150 km/h), le altre due erano state affidate a Stirling Moss-Jack Fairman e a Leslie Johnson-Clemente Biondetti.
Progettata con un telaio tubolare forato per contenerne il peso, la C-type migliorò, di conseguenza, anche la XK120. Gli sviluppi succedutisi nel tempo, oltre alla prima applicazione dei freni a disco, inclusero l’utilizzo di cerchi da 16” a 60 razze per migliorare il raffreddamento dei freni stessi. Nel frattempo, l’impiego di una barra Panhard per le sospensioni posteriori, migliorarono ulteriormente il veicolo, perfezionando la C-type nella sua configurazione definitiva del 1953.
Alla 24 Ore di Le Mans di quell’anno, la C-type guidata da Duncan Hamilton e Tony Rolt infranse il record di velocità media delle 100 miglia orarie, facendo registrare una media di 105,841 (oltre 170 km/h).
A questo successo contribuì anche l’uso di tre carburatori Weber che diedero un’ulteriore spinta al motore 3.4 litri sei cilindri in linea, portando la potenza da 200 a 220 CV. Questa potenza supplementare, abbinata ai freni a disco e alla carrozzeria alleggerita, contribuì al secondo trionfo a Le Mans.
Un elemento che identifica i modelli del 1953, è lo sfiato sul cofano nella parte superiore del vano motore che convogliava l’aria direttamente all’interno dei carburatori, con il supporto di un airbox dal design decisamente complesso. Elemento che sarà presente sulla Continuation car.
L’auto vittoriosa nel 1953 portò all’utilizzo dei freni a disco, non solo nelle competizioni ma anche per l’impiego stradale. Le innovazioni ingegneristiche di Jaguar apportarono vantaggi a tutto il settore automobilistico, che beneficiò del know-how del brand nelle competizioni per migliorare l’esperienza di guida di tutti.

Alla ricerca dell’autenticità
Per la creazione della C-type Continuation si è resa necessaria un’approfondita ricerca per capirne le modalità costruttive e le specifiche tecniche. Prima che si potesse dare concretamente vita al progetto, ci sono voluti quasi due anni per la raccolta dei dati, dando il via a quella che sarebbe diventata una sorta di caccia al tesoro negli archivi, nei disegni, nei documenti e nelle immagini di Jaguar, per raccogliere tutto il materiale necessario per ricostruire l’auto nel 21° secolo.
Oltre ad utilizzare i disegni originali e a revisionare i componenti dell’epoca, tutte le informazioni di cui aveva bisogno il team di progettisti di Jaguar Classic sono state digitalizzate. Grazie, poi, alla testimonianza e alle conoscenze di Norman Dewis, ex collaudatore e ingegnere di Jaguar Cars recentemente scomparso, è stato possibile raccogliere alcune preziose informazioni sul processo costruttivo dell’auto.
L’insieme di tutti questi elementi ha consentito la costruzione di un modello CAD 3D. Il processo è iniziato con la definizione dei principali componenti della carrozzeria e della struttura generale, in modo da fornire elementi visivi agli ingegneri ed essere sicuri che tutto corrispondesse alle informazioni originali. Grazie a un approccio metodologico moderno, è stato possibile convalidare i progetti originali di Malcolm Sayer, avvalorando l’autenticità e l’ingegnosità della C-type originale.

Specifiche C-type Continuation
Delle 53 Jaguar C-type costruite, 43 furono vendute a clienti privati. Le specifiche di queste auto erano molto simili a quelle che gareggiarono nel 1951 a Le Mans, con la sola differenza dei freni a tamburo, del doppio carburatore SU e della potenza di 200 CV.
Le prime C-type Continuation saranno consegnate ai loro fortunati proprietari nel 2022. Ogni esemplare rispecchierà le specifiche tecniche delle vetture che dominarono a Le Mans nel 1953. Saranno equipaggiate, quindi, con il motore 3.4 litri da 220 Cv con tre carburatori Weber e i freni a disco.
Il motore, la cui costruzione di un’unità richiede nove mesi, monta carburatori Weber accuratamente revisionati secondo rigorosi standard, mentre altri componenti del vano motore sono dell’epoca, come la pompa idraulica Plessey sulla trasmissione, che immette il fluido nei freni.
L’attenzione al dettaglio ha riguardato anche elementi come il serbatoio del liquido dei freni, che sulle auto originali presentava staffe progettate per essere montato anche su altre vetture, e che è stato mantenuto anche sulle Continuation. Analogamente, le C-type del 1953 avevano un coperchio del portafusibili Lucas diverso rispetto a quello delle C-type precedenti. Tutte le Continuation montano componenti originali ricondizionati; gli specchietti retrovisori Lucas sono stati ritrovati al termine di una lunga ricerca. All’inizio ne era disponibile solamente uno, ma Jaguar Classic è riuscita a reperirne abbastanza da garantire che ogni C-type Continuation monterà uno specchietto retrovisore Lucas originale, così come il parabrezza da corsa Brooklands e gli indicatori Smiths.
Le strumentazioni e gli orologi sono stati ricostruiti dai mastri artigiani Jaguar secondo le specifiche originali, così come altri componenti sono fedeli agli originali. Anche l’interruttore di accensione replica l’originale procedura di avviamento. Identico lavoro è stato eseguito per la complessa riproduzione del contagiri, inclusa la modalità di movimento in senso antiorario.
Per le C-type Continuation sono stati scelti materiali per gli interni che rispettano e fanno riferimento all’auto originale. Per il cockpit è stata utilizzato il rivestimento Hardura, che non era presente nella C-type originale, ma che è stato scelto nella finitura silver per evocare l’epoca dell’auto. La finitura Rexine sul cruscotto e sui pannelli laterali proviene dall’ultimo rotolo disponibile di questo materiale, che offre un ambiente quanto mai autentico essendo lo stesso di 70 anni fa.
I sedili, rifiniti con una gamma di otto diverse tonalità cromatiche e rivestiti in pelle Bridge of Weir, sono provvisti di un sistema di ritenuta da competizione montato su un componente di nuova costruzione dietro la paratia posteriore per conformarsi alle normative FIA. Il volante Bluemel è fedele all’originale, ma senza il rosone centrale che fu tolto dalle auto da corsa del tempo per ridurre il rischio di abbagliamento e di riflessi.
Tutte le C-type Continuation sono omologate FIA, e hanno l’idoneità per partecipare ai campionati delle auto storiche come il Jaguar Classic Challenge, che si corre a Le Mans, Spa-Francorchamps e Silverstone. Per rispettare le normative, le C-type Continuation saranno dotate di un Harness Retention System (sistema di ritenuta) e di un dispositivo di protezione antiribaltamento, integrato nella paratia posteriore. Ulteriori dotazioni richieste dalla FIA includono un estintore con sistema di spegnimento per il motore e vano piedi, gestibile attraverso degli interruttori a levetta come quelli di un tempo presenti nel cockpit.
I clienti potranno scegliere tra 12 diverse colorazioni per gli esterni. Il processo di verniciatura richiede una settimana per essere completato, in cui viene utilizzata una moderna tinta a base d’acqua.