Opel Calibra, un classico moderno

Al Salone di Francoforte del 1989, Opel presentava la Calibra, una coupè 2+2 realizzata sulla stessa piattaforma della prima generazione della berlina Vectra. Una linea forte ed elegante, una grande abitabilità interna e una tecnologia moderna. Il tutto a prezzi concorrenziali.
Entrata in produzione nel giugno 1990, la Calibra si impose all’attenzione del pubblico grazie a una linea indovinata sia dal punto di vista estetico che aerodinamico. Con un Cx da record di 0,26, ma anche abbastanza spaziosa per accogliere 4 persone e con 300 litri di capacità di carico. Soltanto nel primo anno ne furono vendute 29.431.
I costi di gestione contenuti ed i prezzi concorrenziali furono alla base del suo successo commerciale. Nel corso dei suoi otto anni di vita ne furono complessivamente prodotte 238.647, testimonianza della popolarità di questa coupè che interpretava il rinnovato interesse del pubblico europeo degli Anni Novanta per automobili eleganti e sportive, ma fruibili nell’utilizzo quotidiano.
Inizialmente proposta con un motore 2.0 litri 4 cilindri 115 CV e 150 CV, la Calibra fu quasi subito disponibile anche in versione a trazione integrale. In seguito, arrivò anche una versione Turbo 4x4 con motore da 204 CV e cambio a 6 marce. Nel 1994 venne adottato un motore 2.5 V6 da 170 CV che le permetteva di accelerare da 0 a 100 km/h in 7.8 secondi e di toccare la velocità massima di 245 km/h.
La Calibra ha anche un buon curriculum sportivo. Fa il suo esordio nel 1994 nel campionato tedesco DTM, imponendosi due anni dopo nel Campionato Internazionale Turismo (ITC) con il pilota Manuel Reuter e una speciale versione a trazione integrale e motore V6 da 500 CV.
Il nome Calibra deriva dalla parola inglese “calibre” che, secondo il dizionario Oxford, significa “levatura, importanza, rango, capacità”. Con questo nome la Opel intendeva sottolineare la personalità e la qualità di un modello destinato a rilanciare il concetto europeo di automobile granturismo. Seguendo la strategia introdotta qualche anno prima con i precedenti modelli, anche il nome di questa coupè terminava con la lettera “A”. I nomi dei veicoli commerciali terminavano invece con la lettera “O”.
Il raffinato progetto di Erhard Schnell sarebbe diventato un classico.