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Range Rover, affrontare l’avventura con stile. 2

Range Rover, affrontare l’avventura con stile. Le spedizioni che hanno creato il mito.

All’inizio degli anni ‘80 nacque la folle idea del Camel Trophy che fin da subito si rivelò un difficilissimo banco di prova sia per gli equipaggi sia per i mezzi, tant’è che venne chiamata “l’olimpiade del 4x4”.

La prima edizione si svolse nel 1980 e vide al via soltanto tre equipaggi tedeschi con le Jeep. L’anno successivo gli organizzatori riuscirono a coinvolgere la Camel e Land Rover divenne l’unico fornitore dei veicoli per tutti gli equipaggi (da 12 a 20 le nazioni che partecipavano), oltre a una serie di mezzi di supporto.
Le edizioni del 1981, 1982 e 1987 del Camel Trophy si svolsero a bordo delle Range Rover. Nel 1981 attraversarono l’isola di Sumatra e la sua jungla tropicale; nel 1982 si gareggiò in Papua Nuova Guinea, mentre nel 1987 le Range Rover con motori diesel VM compirono la prima traversata da nord a sud del Madagascar, un viaggio di oltre 2.200 chilometri. I veicoli erano ampiamente accessoriati, con roll-bar, protezioni sottoscocca, verricello, presa d’aria rialzata per i guadi, apparecchiature di navigazione e di comunicazione.

La Great Divide Expedition
La Range Rover sbarcò negli USA soltanto nel 1987, a distanza di ben 17 anni dal suo lancio in Europa. La sua fama di vettura in grado di superare facilmente qualsiasi terreno come di viaggiare comodamente in autostrada non si era ancora consolidata in Nord America.
Così, per il lancio del Model Year 1990 con il nuovo motore 3.9 V8, nel 1989 Land Rover organizzò una spedizione sul Continental Great Divide, una delle aree più impervie e difficili, in Colorado, su un percorso che seguiva i picchi delle Montagne Rocciose, lungo lo spartiacque continentale nordamericano. Una prova per dimostrare al pubblico statunitense come la Range Rover fosse a suo agio sia nello scalare le montagne, sia nei circoli di golf.
Per la spedizione vennero approntate otto Range Rover di serie con il cambio automatico, che partirono a nord dal Grand Encampment, nel Wyoming, per arrivare a Chama nel New Mexico. Il convoglio percorse 1.815 km e completò il viaggio in due settimane, attraverso piste sterrate e sentieri in origine battuti solo dagli Indiani e dai primi minatori. Le Range Rover attraversarono per ben 15 volte lo spartiacque continentale, superando anche il Mosquito Pass, il più alto del Nord America, a 4.019 metri.
Nel 2014, Jaguar Land Rover USA ha celebrato i 25 anni dell’impresa organizzando una nuova spedizione sul Great Divide alla quale hanno partecipato le Range Rover della quarta generazione ed uno degli originali veicoli della prima spedizione.

L’attività sportiva
Ma la Range Rover, nei suoi primi anni di vita, ebbe anche un’intensa attività sportiva. Una versione modificata, guidata dai francesi Alain Génestier e Joseph Terbiaut, vinse la prima Parigi-Dakar nel 1979, ed ottenne un secondo successo nel 1981.
Nel 1977 una Range Rover guidata dal presentatore televisivo australiano Evan Green vinse la Maratona Londra-Sydney (il rally di velocità più lungo del mondo) nella categoria 4x4. Il veicolo montava un derivativo da 4,4 litri del V8 in alluminio, e si piazzò undicesimo nella classifica generale, al termine di un’estenuante gara lunga 30.000 chilometri.
Ma tra le grandi spedizioni e le gare di durata che misero alla prova ed esaltarono le incredibili capacità della Range Rover in fuoristrada, non mancò nemmeno una dimostrazione delle sue impressionanti prestazioni anche su strada. Nel 1985 una Range Rover diesel batté 27 record di velocità, fra i quali, nella categoria diesel, quello della media più alta nelle 24 ore: più di 160 km/h. La Range Rover “Bullet” montava una versione modificata del diesel VM di serie.

La Silk Trail Expedition, la prima spedizione “ibrida” da Solihull a Mumbai
Dopo 43 anni e quattro generazioni di modelli, la Range Rover è stata ancora una volta protagonista di una spedizione unica. Dopo la presentazione della versione Hybrid, Land Rover ha voluto dimostrare che anche questa ultima Range Rover aveva mantenuto le sua capacità in fuoristrada e l’affidabilità in ogni situazione.
Nell’agosto 2013, tre Range Rover Hybrid sono partite da Solihull per raggiungere Mumbai, in India. Un viaggio di oltre 16.000 km che sarebbe durato 53 giorni. La spedizione, la prima con vetture ibride ed una delle più impegnative mai realizzate da Land Rover, costituiva il test finale per la Hybrid prima del via alla sua produzione di serie.
Da Solihull la spedizione ha attraversato Francia, Belgio, Germania, Polonia, Ucraina, Russia, Kazakistan, Uzbekistan, Kyrgyzstan, Cina (incluso il Tibet), Nepal e India. Molta della distanza è stata coperta seguendo la leggendaria Via della Seta, la rotta commerciale che collegava l’Asia all’Europa più di 2.500 anni fa. La spedizione ha pernottato spesso in tenda o in molte delle stesse stazioni di posta utilizzate allora dai mercanti o dai missionari.
Il convoglio ha superato polverose piste desertiche, ha percorso molti chilometri nel fango o arrampicandosi su sentieri sassosi o utilizzati solo per il bestiame. Ha affrontato guadi, i passi di montagna aggrappati agli strapiombi, spesso parzialmente bloccati dalle rocce cadute, l’aria rarefatta delle altitudini estreme e il caotico traffico delle strade cinesi e indiane; tutto ha messo seriamente alla prova uomini e macchine.
Dove la Via della Seta si divide verso nord e verso sud, vicino a Kashgar, nel nord-est della Cina, la spedizione si è avventurata su un percorso tra le montagne che mai era stato affrontato prima da veicoli che non fossero cinesi: la strada Xinjiang-Tibet, che s’inerpica fino a 5.300 metri, mai percorsa prima nella sua totalità da un occidentale. Per setti giorni consecutivi la spedizione ha viaggiato ad altitudini comprese tra i 3.350 ed i 5.379 metri. A queste quote l’ossigeno contenuto nell’aria si riduce fino a meno del 10%, rendendo difficili i movimenti degli uomini ed il funzionamento dei motori a combustione interna. Il convoglio ha superato queste difficoltà grazie anche alla coppia istantanea fornita dai motori elettrici e nonostante i veicoli stessi fossero molto appesantiti dal sovraccarico dei bagagli, dall’attrezzatura, dai viveri, dall’equipaggiamento medico e penalizzati dalla scarsa aerodinamicità a causa di cerchi, pneumatici e taniche di carburante sul tetto.
Su piste piene di fango, la combinazione dei motori della Range Rover Hybrid – un motore elettrico da 35 kW abbinato al turbodiesel TDV6 da 3.0 litri – ha fatto registrare consumi di carburante veramente contenuti per veicoli così grandi e potenti: una media complessiva di circa 7,7 litri per 100 chilometri.
Un team di ingegneri Land Rover ha monitorato costantemente i dati registrati da ogni vettura durante il viaggio, e ha inviato a Gaydon più di 300 gigabyte d’informazioni tecniche. Oltre a provare l’affidabilità dei component meccanici, scopo della spedizione era quello di calibrare i software del motore e della trasmissione in fuoristrada, alle temperature più estreme e alle altitudini più elevate. Alla fine della spedizione, a conferma della sua fama, solo alcuni contrattempi tecnici dovuti soltanto alle difficoltà delle strade percorse: 15 forature fra le Range Rover Hybrid ed i 4 veicoli di supporto; 4 cerchi danneggiati e 4 parabrezza rotti a causa delle pietre saltate via dalla superficie sconnessa delle strade.