Questo sito fa utilizzo di Cookies, continuando la navigazione li accetti

La Peugeot 205 è entrata di diritto nella storia gloriosa e ultracentenaria del Leone, sia per il suo successo commerciale in tutto il mondo, sia per la sua breve ma intensa storia di successi sportivi.

Una storia che inizia nel 1978, quando la casa automobilistica francese decise che era venuto il tempo di sostituire l’ormai datata 104, in un momento molto difficile dal punto di vista commerciale ed economico. Il progetto, denominato inizialmente M24, prevedeva la realizzazione di una vettura più grande rispetto alla 104, sia per quanto riguardava l’abitabilità che per lo spazio di carico, più adatta alle mutate esigenze del pubblico, pur rimanendo nell'ambito del segmento di quelle che, allora, venivano definite utilitarie, l’odierno segmento B.

Frutto di un lavoro congiunto tra il Centro Stile Peugeot guidato da Gerard Welther e, inizialmente, Pininfarina, il progetto fu anche il primo in casa Peugeot ad utilizzare la tecnologia CAD. La fase di sviluppo, comunque, fu particolarmente lunga ed attenta ai minimi particolari. Peugeot non poteva permettersi di andare incontro ad un nuovo flop commerciale dopo l’insuccesso della berlina 604 che aveva bruciato ingenti risorse economiche. 

La nuova vettura avrebbe dovuto chiamarsi 105, per sottolineare la continuità col modello precedente. Ma nel gennaio 1983 venne presentata per la prima volta alla stampa con il suo nuovo nome, 205. L’auto fu commercializzata il mese successivo; in Italia arrivò soltanto alla fine dell’anno. Il successo fu immediato. Piaceva la sua linea moderna, dinamica, piacevole a vedersi. Fece subito breccia nel pubblico femminile, per conquistare definitivamente anche quello maschile con il lancio delle versioni sportive. Gli interni erano semplici, sufficientemente spaziosi mentre la strumentazione era completa, molto più ricca della concorrenza. Il telaio proponeva soluzioni innovative e quattro erano le motorizzazioni a benzina al momento del lancio, dal motore 1.0 da 45 Cv alla versione 1.4 da 80 Cv.

Nel 1984 arrivò il momento della prima versione sportiva, la 205 GTi 1.6, con un motore da 105 CV. Nel corso dello stesso anno fu presentata quella che sarebbe stata la massima e definitiva espressione sportiva della gamma, la 205 Turbo 16. L’auto, esteriormente non si discostava troppo da quella di serie, ma sotto il cofano batteva il cuore di un motore 1.8 sovralimentato, capace di erogare sino a 600 Cv, e la trazione integrale. Era stata realizzata espressamente per i rallies e per ottenere la sua omologazione a Campionato Mondiale Gruppo B la Peugeot dovette prima realizzare 200 esemplari stradali, con una potenza di 200 CV. Sempre nel 1984 fece il suo debutto sulla 205 la prima motorizzazione diesel 1.8 da 80 Cv. A gennaio del 1986 fu presentata la versione Cabriolet, disegnata e realizzata da Pininfarina, mentre la vocazione sportiva della 205 venne rinnovata nel giugno 1986 con la presentazione della GTi 1.9 e nel 1988 dalla Rallye 16.

La storia della Peugeot 205, attraverso due restyling, nuove motorizzazioni e versioni, termina nel dicembre 1998, dopo 5.278.054 esemplari prodotti.

Breve ma intensa la storia sportiva della 205. Tra il 1984 e il 1986 collezionò una serie impressionante di successi, vincendo quindici gare del Campionato del Mondo Rally, tra cui Monte Carlo, il RAC, l’Acropoli, Nuova Zelanda, Svezia, e conquistando una serie innumerevole di piazzamenti.

La Peugeot 205, a buon diritto, venne ribattezzata “il numero sacro” (le sacré numero), una delle prime autentiche “world car”, che ha rappresentato per molto tempo un punto di riferimento per l’industria automobilistica.