Questo sito fa utilizzo di Cookies, continuando la navigazione li accetti

Jaguar XJ, i 50 anni di una dinastia leggendaria. Retrolutionary design. 1994-2003. Quinta parte.

Dopo 35 anni, sei generazioni e 800.000 unità prodotte, era ormai arrivato il tempo per l'ammiraglia Jaguar di affrontare le nuove sfide del mercato.

La nuova XJ (identificata con il codice X350) viene presentata al Salone di Parigi del 2002. Pur mantenendosi fedele alla cifra stilistica classica delle precedenti versioni, nella sostanza era una vettura completamente nuova.
Per produrre la nuova XJ, Jaguar dovette ristruttura la fabbrica di Castle Bromwich, per far posto al nuovo e tecnologicamente avanzato reparto per lo stampaggio dei nuovi componenti di alluminio. Non c'era, infatti, alcun componente o pannello che fosse uguale a prima. Infatti, la carrozzeria monoscocca della settima generazione XJ era completamente in alluminio, assemblata con tecniche derivate dall'industria aerospaziale, utilizzando rivetti auto-perforanti, adesivi in resina epossidica, stampi, fusioni ed estrusioni di alluminio. Anche in questo caso, c’era un richiamo al passato: infatti, già nel 1958 l’alluminio era stato impiegato per la carrozzeria dell’antenata S-Type.
Nonostante l'aumento delle dimensioni, che garantiva una maggiore abitabilità interna ed un bagagliaio più spazioso, la struttura leggera della sua carrozzeria in alluminio offriva notevoli vantaggi non soltanto in termini di riduzione del peso (200 kg in meno rispetto al precedente modello), ma anche sotto il profilo dinamico.
Il risultato finale, grazie anche all'adozione di molte tecnologie innovative, era una vettura per questo non soltanto tecnologicamente all'avanguardia, ma che offriva anche eccezionali prestazioni, economia di consumi, basse emissioni e sicurezza, conservando l’agilità dinamica e lo spirito autentico Jaguar.
I benefici di una vettura più leggera si fanno sentire sin dal momento in cui le ruote cominciano a girare. E non soltanto per quei fattori che possono essere misurabili, quali il consumo, le emissioni o le prestazioni, ma anche quelli soggettivi quali la maneggevolezza e la guidabilità.
Al momento del suo lancio, la nuova XJ era disponibile con quattro motorizzazione: il 3.0 V6, che riportava in vita lo storico marchio XJ6, i nuovi V8 da 3.5 XJ8 e 4.2 XJ8, sia nella versione aspirata che in quella sovralimentata (XJR). Il nuovo cambio automatico a 6 marce ZF6HP, di serie su tutti i modelli, era più leggero dei precedenti e con il blocco del convertitore. Di serie aveva il controllo dinamico della stabilità ed il controllo della trazione. Il sistema di gestione elettronico delle sospensioni (Jaguar CATS) venne ulteriormente migliorato, essendo ora in grado di gestire anche la taratura delle molle e l’altezza da terra.
La versione a passo lungo (LWB, Long Wheel-Base) viene lanciata nel 2004 a New York, seguita l’anno seguente dalla la Super V8 Portfolio. Insieme alla LWB, nello stesso salone, viene presentata la Concept Eight, una show-car che fissava nuovi parametri per quanto riguardava il lusso e la tecnologia. A distanza di dodici mesi, partendo proprio dalla base della Concept Eight, dopo sette anni di assenza tornava un modello Daimler, il più antico marchio automobilistico inglese. A fregiarsene fu la Super Eight, equipaggiata con il motore 4.2 V8 sovralimentato e dalla dotazione ricchissima e personalizzata.
Nel 2005, insieme ad un leggero face-lift ed equipaggiamenti più ricchi, Jaguar adottava sulla XJ il motore 2.7 V6 diesel, accompagnato al filtro anti-particolato e montato su supporti attivi controllati elettronicamente, che eliminano il 90% delle vibrazioni al minimo.
Nel 2007 venne presentata la nuova generazione XJ, la X358. Si trattava, in pratica, di un’edizione aggiornata della serie precedente, con alcuni richiami alla nuova XK, presentata nello stesso anno, che già prefigurava quella che sarebbe stata la futura filosofia del design Jaguar. Esteticamente i cambiamenti maggiori furono apportati al frontale, completamente ridisegnato e più aggressivo. Il paraurti era più basso, lo spoiler posteriore d’ispirazione aeronautica e le prese d’aria laterali derivate direttamente dalla nuova XK. Questa ottava serie, prima del cambio epocale che sarebbe avvenuto nel 2009, vide anche l’ultimo modello con il marchio Daimler, la nuova Super Eight con il passo lungo.
La X358 avrebbe avuto, comunque, vita breve. Sarebbe stato l’ultimo intervento sulla più longeva delle vetture Jaguar. Da lì a poco, sulla strada tracciata dalla nuova XK, la XJ avrebbe cambiato pelle e cuore, proiettandosi nel futuro, ma sempre legata da un filo invisibile alla sua eredità storica.

Continua