L’idea di un veicolo in grado di affrontare e superare qualsiasi tipo di terreno e di ostacolo è alla base del successo di Land Rover.
La storia della Land Rover nasce nell’immediato dopoguerra, in un momento in cui, in Gran Bretagna, stremata dal secondo conflitto mondiale, le risorse erano estremamente scarse e si avvertiva la necessità di ripartire, da subito, con la produzione industriale.
La Rover, il cui stabilimento di Coventry era stato distrutto durante la guerra, subito dopo la fine del conflitto si spostò a Solihull, nella fabbrica che durante quegli anni aveva prodotto motori per aerei, trasformandola in tempi record in un impianto per la produzione di automobili. Ancora oggi, da Solihull escono le nuove Defender e le Range Rover
La Rover ebbe la fortuna di avere un amministratore delegato lungimirante come Spencer Wilks, e un paio di brillanti ingegneri come suo fratello Maurice e Arthur Goddard. Questo formidabile trio concepì l’idea di realizzare una vettura in grado di andare ovunque e che offrisse a Rover la prospettiva di recuperare il suo ruolo nel panorama industriale britannico e internazionale.
I due fratelli Wilks, che utilizzavano una Jeep nella loro fattoria nel nord del Galles, intuirono che c’era un gap da colmare nel mercato automobilistico: un veicolo versatile, utilizzabile sia come trattore leggero, sia come fuoristrada a quattro ruote motrici. Il primo schizzo della futura Land Rover fu tracciato sulla sabbia della spiaggia della Red Wharf Bay nell’isola di Anglesey.
Il progetto prese rapidamente forma e venne sottoposto da Maurice Wilks a suo fratello Spencer e al board della Rover che, nel 1947, lo approvò con il nome Land Rover. Il primo prototipo venne realizzato utilizzando il telaio di una Jeep Willys, un motore e un cambio di una vettura Rover. Questo prototipo fu utilizzato per valutare e sperimentare numerose soluzioni e configurazioni, tra cui la posizione centrale dello sterzo che, in seguito, venne scartata. Per sopperire alla scarsità di acciaio che aveva colpito la Gran Bretagna post-bellica, per la carrozzeria venne impiegato l’alluminio, disponibile in buona quantità, che aveva, tra l’altro, il duplice vantaggio della leggerezza e della resistenza alla corrosione.
Il logo ovale Land Rover, divenuto ormai un’icona e non solo nel mondo automobilistico, è cambiato varie volte nel corso della sua storia ultra-sessantennale. Si racconta che l’ispirazione originale del marchio fosse derivata da una confezione di sardine che faceva parte del pranzo di un progettista, il quale copiò l’impronta oleosa che la scatoletta aveva lasciato sul suo tavolo da disegno.
La prima Land Rover denominata Series I venne presentata il 30 aprile 1948 al salone dell’auto di Amsterdam e il suo successo fu immediato. La produzione regolare della Series I iniziò nell’estate del 1948, a Solihull. Questo primo modello era equipaggiato con un motore a benzina d 1.595cc, aveva la trazione integrale e rapporti ridotti che favorivano le sue capacità in fuoristrada. Capacità che nel corso degli anni sarebbero divenute il marchio di fabbrica e il carattere distintivo di Land Rover.
La scocca di alluminio dell’auto di serie era più evoluta di quella del prototipo con portiere amovibili, ma impiegava ancora dei pannelli piani per non ricorrere a costose lavorazioni. Il telaio, realizzato con materiale di recupero proveniente da altri stampaggi, era scatolato, di acciaio e sottoposto al procedimento galvanico per renderlo resistente alla corrosione.
Al momento della sua commercializzazione, la Series I era disponibile solo nella versione Pick-Up e costava 80 Sterline. Per conquistare il mercato degli agricoltori, considerato vitale per il successo del progetto, il veicolo fu equipaggiato con prese di forza per poter azionare le attrezzature destinate al lavoro nei campi e nelle fattorie e per trainare aratri. Subito dopo, vennero prodotte due versioni speciali: una per i vigili del fuoco e una adibita a saldatrice mobile.
Quello che, inizialmente, avrebbe dovuto essere un modello temporaneo, in attesa delle nuove vetture Rover del dopoguerra, finì invece per divenire la vettura della casa britannica prodotta nel maggior numero di unità di sempre.
Verso la fine dello stesso anno, vi fu il primo tentativo di costruire una Land Rover più confortevole, con la produzione di una Station Wagon sette posti, carrozzata dalla Tickford. La sua carrozzeria strutturata in legno, era rivestita di alluminio. Ma il suo successo fu limitato dalla legislazione fiscale del tempo. Infatti, mentre la versione “da lavoro” era esente da tasse, la versione Station Wagon, invece, era soggetta all’imposta sugli acquisti che portò ad una sensibile aumento del suo prezzo di vendita. All’estero, dove tale tipo di tassazione non era prevista, le vendite furono decisamente positive.
Nel 1949, la Series I “da lavoro” arrivò anche negli USA, ottenendo un buon successo e contribuendo a produrre valuta pregiata che contribuì al rimborso del debito di guerra britannico.
Nel primo anno furono prodotte soltanto 1.758 unità. Numero che, già nel 1949, salì vertiginosamente a 12.395 ed a 16.795 l’anno seguente. A dieci anni di distanza dal suo lancio, la produzione arrivò a toccare quota 25.000 unità e 47.000 nel 1968.
Nel 1949 l’esercito britannico ordinò le prime Land Rover per sostituire le più costose e meno affidabili Austin Champ, ma anche per la versatilità e la possibilità delle loro utilizzazioni. Progressivamente, tutte le forze armate di Sua Maestà adottarono le Land Rover come veicolo a quattro ruote motrici, negli allestimenti più diversi e personalizzati.
A due anni dal lancio, la Series I era già divenuta la vettura più prodotta a Solihull, confermando la bontà dell’intuizione di Maurice Wilks. Nel 1950 il motore venne potenziato e il sistema a trazione integrale permanente fu sostituito con un sistema inseribile più convenzionale, che innestava automaticamente l’assale anteriore alle gamma delle basse velocità e, all’occorrenza, anche a quelle alte.
Nel 1952 il poco potente motore da 1.6 litri venne sostituito da un 2.0 litri, mentre l’anno successivo per migliorare lo spazio, il passo viene portato da 80 a 86 pollici, ampliando la capacità del vano di carico del 25%. Fu lanciata anche una Station Wagon ma stavolta con una scocca interamente d’acciaio, progettata a Solihull. Con questo modello fu introdotto anche un nuovo tetto, adatto ai climi tropicali, con una intercapedine d’aria che isolava l’interno del veicolo. La famiglia Land Rover si ampliò anche con una versione passo lungo da 107 pollici, disponibile in due allestimenti: autocarro cabinato e Station Wagon.
Nel 1954 la Croce Rossa iniziò ad utilizzare le Land Rover per le sue attività nel mondo.
Nel 1957 l’introduzione di un nuovo motore diesel determinò un’ulteriore estensione del passo: a 88 pollici per la versione normale e a 109 pollici per la passo lungo.