A distanza di trenta anni dalla cancellazione del Gruppo B dal Campionato del Mondo, il London Classic Car Show ricorda quel breve periodo con una mostra delle incredibili vetture che segnarono un’epoca, presentata da uno dei protagonisti, Ari Vatanen.
Tra il 1983 ed il 1986 lo sport del rally si sviluppò molto più velocemente di quanto non avesse fatto nei quaranta anni precedenti. Il Gruppo B arrivò al limite estremo delle prestazioni da rally, andando spesso anche al di là del buon senso, fino a quando la FISA, nel maggio del 1986, decise di eliminare la categoria all’indomani di una serie di spaventosi incidenti.
Anche se fu una stagione di breve durata, da allora l’era del Gruppo B ha assunto i contorni della leggenda sportiva che sarà evocata dalla mostra del London Classic Car Show all’ExCel che si terrà alla fine di febbraio.
Tra le vetture, la Lancia 037 (campione del Mondo 1983) e la seguente Delta S4 (1985), la Ford RS200, la Austin Metro 6R4 (1985) preparata dalla Williams F1, la Peugeot 205 T16 (1984) e la Audi Quattro che, in realtà, ci riporta dal 1981.
E fu proprio quella parola, quel numero, Quattro, a cambiare tutto. Una rivoluzione partita dall’idea di combinare la trazione integrale alla potenza del turbocompressore. C’era chi dubitava dell’efficacia di questa soluzione; la ritenevano troppo complicata e soprattutto troppo pesante in termini pratici.
Al suo esordio nel Rally di Monte Carlo, dopo sei prove la Audi Quattro di Hannu Mikkola si ritrovò in testa alla classifica con un vantaggio di quasi sei minuti. La rivoluzione era arrivata e il rally non sarebbe stato più lo stesso. La Quattro conquistò il titolo marche nel 1982, collezionando in due anni un totale di dieci vittorie.
Se l’Audi cambiò le prospettive, fu però la Peugeot a definire quel periodo. La Quattro era una grande auto, ma la Peugeot con la 205 sfruttò l’estrema libertà delle regole del Gruppo B. Sotto quasi le stesse forme della versione stradale, la 205 T16 racchiudeva un motore turbocompresso montato centralmente e la trazione integrale. Questa era l’auto di Ari Vatanen, uno dei pochi piloti al mondo in gradi di domare l’incredibile potenza delle auto del Gruppo B e tirarne fuori il meglio. La 205 T16, nelle sue varie evoluzioni, dall’84 all’86 s’impose in 16 prove del campionato mondiale su 33, vincendo il titolo mondiale nell’85 e nell’86.
Ovviamente, la competizione portò la situazione fuori controllo, le velocità aumentavano sempre di più, così come gli incidenti, anche mortali, tra gli equipaggi e gli spettatori. Lo stesso Vatanen rischiò di perdere la vita in Argentina, nel 1985. Fu così che alla fine del 1986 il Gruppo B sparì e nell’arco di una notte le vetture protagoniste di una breve ma intensa epopea divennero “pezzi” da museo ed oggetto di culto e di collezione.