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Una leggenda che nasce il 31 marzo del 1949 quando Carlo Abarth fonda la Abarth & C. insieme al pilota Guido Scagliarini.

La prima vettura prodotta è una 204 A, derivata dalla Fiat 1100, con la quale, il 10 aprile 1950, Tazio Nuvolari vince la sua ultima gara, la Palermo-Monte Pellegrino. Da allora la storia dello Scorpione è stata un susseguirsi di record sportivi e industriali, seguendo sempre la filosofia del fondatore, ovvero massime prestazioni, cura artigianale di ogni prodotto e costante affinamento tecnico.
In realtà la storia di Carlo Abarth, nato nel 1908, inizia con le motociclette: a vent’anni raccoglie già i primi successi con una Motor Thun. Nel 1929 costruisce la sua prima moto con il marchio Abarth. Ma un grave incidente durante una gara a Linz lo costringe ad abbandonare le corse in moto, per continuare a gareggiare con i sidecar, che porta al massimo della popolarità grazie anche a vere e proprie imprese, come la sfida al treno Orient Express, naturalmente vinta. Un secondo grave incidente nel 1939 l’obbliga ad abbandonare le competizioni. Inizia così seconda vita di Carlo Abarth. Nel 1945 si trasferisce a Merano e diventa cittadino italiano. Dopo una breve esperienza in Cisitalia, nel 1949 fonda la Abarth e, contemporaneamente, ha l’intuizione di affiancare all’attività corse la produzione delle famose cassette di trasformazione per vetture di serie che aumentano potenza, velocità e accelerazione. Nel kit ci sono anche le marmitte di scarico che, nel corso degli anni, diventano una caratteristica distintiva dello stile Abarth. Nel 1962 l’Abarth arriva a produrre 257.000 marmitte, delle quali il 65% è destinato all’esportazione.
L’apice del successo lo raggiunge alla fine degli anni Cinquanta e durante tutti gli anni Sessanta. Nel 1956, con una Fiat Abarth 750 carrozzata da Bertone, ottiene un primato di durata e velocità: il 18 giugno, sulla pista di Monza, batte il record delle 24 ore percorrendo 3.743 km a una velocità media di 155 km/h. Poi, dal 27 al 29 giugno, sullo stesso circuito, collezione altri record: i 5.000 e i 10.000 km, le 5.000 miglia e anche le 48 e le 72 ore. La stessa vettura fu carrozzata Zagato in due versioni differenti: la Fiat Abarth 750 Zagato (1956) e la Fiat Abarth 750 GT Zagato (1956). Il “rombo” di quest’auto arriva alle orecchie di Franklin Delano Roosevelt Jr, figlio del presidente degli USA, che arriva in Italia per siglare con Abarth un accordo di distribuzione in esclusiva.
Nel 1958 Abarth compie un vero e proprio capolavoro con la nuova Fiat 500, trasformandola completamente ed esaltandone al massimo le potenzialità. Nello stesso anno diventa più stretta la collaborazione con Fiat, che si impegna a riconoscere premi in denaro alla Abarth in base al numero di vittorie e record che la scuderia sarebbe riuscita a realizzare. E così ecco arrivare progressivamente 10 record del mondo, 133 record internazionali, più di 10.000 vittorie su pista. Gli anni 60 sono il decennio d’oro, quando Abarth arriva a significare nel linguaggio comune “velocità”, “prestazioni”, “elaborazione”. Lungo l’elenco delle vetture che hanno scolpito il nome Abarth nella storia dell’automobilismo: dalla 850 TC, che vinse su tutti i circuiti internazionali compreso il Nürburgring, alla Fiat Abarth “1000 Berlina” fino alla 2300 S, che sul circuito di Monza infila una straordinaria serie di record nonostante le condizioni atmosferiche proibitive.
Dal 1971 Abarth diventa di proprietà del Gruppo Fiat. Arrivano così le famose Fiat 124 Abarth, vincitrice del titolo europeo nel 1972 e nel 1975; la 131 Abarth, campione del mondo rally nel 1977, ’78 e ’80, e la Ritmo Abarth.
Intanto Carlo Abarth moriva il 24 ottobre 1979, sotto lo stesso segno della nascita: quello dello scorpione.
Nel 2007 avviene il rilancio del marchio grazie ad una nuova linea di modelli come la Abarth Grande Punto (2007) e le Abarth 500 (2008), oltre ai kit prestazionali per ciascuna vettura e alle versioni da gara Abarth Grande Punto Rally Super 2000 e Abarth 500 Assetto Corse. Da allora i modelli si sono succeduti a ritmo incessante: dall’Abarth 695 Tributo Ferrari (2010) all’Abarth 595 Yamaha Factory Racing (2015), dall’Abarth 695 Biposto Record (2015) all’Abarth 695 Rivale (2017), dall’Abarth 124 spider (lanciata nel 2016), all’Abarth 124 GT e alla nuova gamma Abarth 595 (entrambe nel 2018). E oggi la leggenda dello Scorpione continua con la gamma Abarth “70esimo Anniversario” declinata sui modelli Abarth 595 e Abarth 124, oltre alle nuovissime Abarth 595 SS e Abarth 124 Rally Tribute.
Quest’anno Abarth celebra il suo 70° compleanno anche con il record di vendite europee nel 2018 con quasi 23.500 unità e una crescita del 36,5% rispetto al 2017.