Il 10 luglio di quest'anno Bentley festeggerà un secolo di storia, costruita sin dall’inizio sull’innovazione.
La Bentley Blower, con il motore sovralimentato, era incredibilmente veloce già nel 1929, specialmente quando alla guida c’era Sir Henry “Tim” Birkin.
Birkin e la Blower sono indissolubilmente legati in un periodo nel quale il motorismo sportivo ha ancora i toni color seppia. Fu la ricerca spasmodica della velocità di Birkin che portò alla nascita della Blower, protagonista di epici duelli durante la 24 Ore di Le Mans. Batté anche il record sul giro del circuito di Brooklands, a quel tempo il più impegnativo.
Il motore sovralimentato fece sì che la 4½ litri divenne la più iconica delle Bentley da corsa del periodo pre-bellico, divenendo un simbolo delle capacità innovative del marchio.
La 4½ litri era al termine del suo ciclo di sviluppo nel 1928, e poiché anche altri marchi iniziavano a emulare le prestazioni del superlativo motore creato dal fondatore William Owen Bentley, questi incrementò la capacità a 6½ litri con cui vinse a Le Mans nel 1929 e nel 1930.
Birkin, che sin da giovanissimo aveva ottenuto importanti risultati in pista, cliente-pilota del marchio, ebbe l’idea di applicare un innovativo sovralimentatore al motore 4½ litri. Nonostante il disaccordo di Bentley, Birkin convinse Wolf Barnato, il nuovo proprietario e presidente della Bentley, ma anche uno di quei piloti chiamati “Bentley Boys”, come Birkin, per il quale vennero costruite cinque Blower da competizione. E per rispettare il regolamento dell’epoca, ne furono prodotte anche cinquanta stradali.
Il posizionamento del sovralimentatore davanti all’albero motore, conferiva alla Blower un aspetto unico. Incrementò la potenza del motore da 110 a 175 Cv e con Birkin al volante si dimostrò molto veloce. Era nata una delle più famose auto da corsa.
Birkin era un aristocratico che aveva combattuto nella Prima Guerra Mondiale, tornando dal fronte assetato di adrenalina e con un totale sprezzo del pericolo in circuito. Nel 1930, il suo duello con il pilota della Mercedes Rudolf Caracciola a Le Mans è entrato nella leggenda della 24 Ore. Bentley, in quell’edizione aveva schierato tre equipaggi con la Speed Six e quello di Brikin con la sua 4½ Blower.
Birkin e Caracciola ingaggiarono, sin dalla partenza, un serrato testa a testa fino a quando l’inglese non riuscì a superare il rivale in piena velocità e con due ruote sull’erba, Nessuno dei due, però, riuscì a terminare la corsa che fu vinta da Barnato con la Speed Six. Ma l’impatto della Blower non era passato inosservato. Molti ritenevano che Birkin conoscesse un solo modo di guidare: a tavoletta, dall’inizio alla fine. Avesse gestito meglio la sua gara durante tutto l’arco delle 24 ore, il risultato finale avrebbe potuto essere diverso.
Quello stesso anno, al Grand Prix di Pau, tra una schiera di più leggere Bugatti, Birkin guidò la sua Blower da 2 tonnellate ad un brillante secondo posto. Ancora oggi la Blower è l’auto più pesante che abbia mai gareggiato ad un gran premio.
Una delle Blower in seguito venne convertita in una monoposto e sul circuito di Brooklands, con la potenza aumentata a 240Cv, raggiunse i 222 km/h, frantumando il record sul giro della pista.