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GIAUR è l’acronimo di GIAnnini e URania, scelto dai fratelli Giannini e da Berardo Taraschi per la loro collaborazione che nasce alla fine del 1948. La Meccanica Taraschi era una piccola casa automobilistica attiva dal 1947 al 1961. Fondata a Teramo da Berardo, dopo la fine della guerra la Meccanica Taraschi si trasformò da officina in costruttore. Dal 1947 al 1948 realizzò 7 vetture con il marchio Urania, destinate alle gare Sport classe 750cc e alle gare F2 e F3. Le auto erano costruite sulla meccanica della Fiat 500 Topolino, con il motore BMW boxer di derivazione motociclistica.

Nonostante le loro doti di stabilità e leggerezza erano penalizzate dalla scarsa potenza dei motori. Per questo, alla fine del 1949, fu stretto un accordo con l'azienda romana Giannini, specializzata nell'elaborazione di motori da corsa, costituendo il marchio Giaur con cui vennero prodotte 48 vetture da competizione, dalla monoposto alla gran turismo.
Attilio e Domenico Giannini erano sulla cresta dell’onda grazie ai loro motori. Il G1, quattro cilindri in linea ad aste e bilancieri che erogava 42 CV, venne abbinato al raffinato telaio tubolare di Taraschi, spostandolo dietro l’asse anteriore. La prima vittoria arrivò quasi subito nella classe 750 del Gran Premio Roma di Caracalla del 1949 con Mario Raffaelli. Taraschi avviò così una produzione iniziale di sei vetture l’anno, che salirà fino a dieci, vendute a circa 1.800.000 Lire, complete di motore. La Squadra Corse Taraschi nel 1950 collezionò altri successi, bissando la vittoria a Caracalla e vincendo, tra le altre, la salita del Monte Pellegrino, il Giro di Calabria e a Senigallia. La Berlinetta, la prima vettura chiusa realizzata da Taraschi vinse la Coppa Toscana, valida per il Campionato Italiano.
Nel 1951, Sesto Leonardi, uno speciaista, vinse il Gran Premio Cidonio, il Giro della Calabria, la Bologna-Raticosa e la Messina-San Rizzo. A fine stagione Leonardi è Campione d’Italia della classe Sport 750. Per Giaur e Taraschi è la consacrazione definitiva. Si allunga l’elenco dei clienti, tra cui Luigi Musso e Maria Teresa De Filippis, che con la Giaur conquista il sesto posto al Circuito di Senigallia nel 1950 e il terzo alla Coppa Ascoli del 1951. La Giaur varcò anche i confini nazionali: negli USA sbarcarono 13 esemplari equipaggiati con il motore Crosley.


Nel 1953 Leonardi con la nuova 750 Champion, con i parafanghi integrati nella carrozzeria, vince sui circuiti di Forlì, Collemaggio, Montenero e nuovamente il Campionato Italiano 750. A fine stagione arriva il nuovo motore Giannini G2 bialbero da 60 CV. Il suo unico neo è il costo che si aggira su 1.200.000 Lire. Con una versione da 52 CV Taraschi debutta nelle gare Gran Turismo stradali con una raffinata Berlinetta 750, carrozzata da Motto, ribattezzata Sanremo. Pesa appena 520 kg e raggiunge i 160 km/h. Purtroppo, a causa della mancanza di fondi da investire, rimane solo un esemplare unico.
La Champion per regolamento può competere anche nella nuova categoria 750 Corsa. La Red Blitz, che sfruttava la base tecnica della Champion, pesava 300 kg e poteva montare sia il motore G1 sia il G2, alimentati a miscela, in posizione anteriore centrale, con potenze di 70 CV e 60 CV. Utilizza per prima lo schema del motore e del cambio spostati a destra, e il pilota a sinistra per abbassare il centro di gravità. Con la Red Blitz Taraschi vince a Torino, Terni e Forlì e si aggiudica, finalmente in prima persona, il titolo italiano di categoria.
Un nuovo titolo lo vince nel 1956 Alfredo Tinazzo con la Champion nel Campionato della Montagna. Intanto alla Giaur veniva commissionata una vettura da record dal francese Jean Grousset. Taraschi realizza un'auto meccanicamente molto raffinata.  Accoppiato a un cambio a quattro marce, il motore G2 con compressore Roots eroga 115 CV, che spingono la vettura, che pesa 500 kg, oltre i 225 km/h. La Giaur Record BT-039 viene consegnata nel 1956. Il tentativo fallisce, a causa soprattutto della inaffidabilità di Grousset. L'auto sarà recuperata qualche anno più tardi da Taraschi e oggi è conservata a Teramo, custodita dal figlio Tazio.
La Giaur continuerà a vincere fino al 1961, quando Massimo Natili s’impone nelle gare di Campionato Italiano Sport fino a 1000cc di Vallelunga e della Mendola, imitato da Mario Piccolo alla Catania-Etna.
Complessivamente 48 gli esemplari costruiti tra il 1950 e il 1961, di cui 13 della 750 Champion, che hanno conquistato oltre 100 vittorie.