La quarta generazione fu presentata nel 2010. Nuovi motori potenti ed estremamente efficienti, un più fresco design degli esterni e un abitacolo più lussuoso fecero sì che la Discovery 4 continuasse ad essere molto popolare in ogni parte del mondo.
Due nuovi motori, molto efficienti e raffinati, equipaggiavano la Discovery 4: il 3.0 litri twin-turbo diesel TDV6 e il motore LR-V8 a iniezione diretta di benzina, con impressionanti riduzioni dei consumi di carburanti e delle emissioni di CO₂.
Gli ingegneri Land Rover, inoltre, migliorarono la maneggevolezza, la facilità di guida e le capacità quasi leggendarie in fuoristrada del modello precedente. I cambiamenti riguardarono i nuovi componenti delle sospensioni, una revisione della scatola guida, dischi freno più larghi, un miglior controllo della trazione e aggiornamenti al già eccezionale sistema Terrain Response®. Vengono poi introdotti nuovi sistemi di sicurezza tra cui il controllo della stabilità del rimorchio, il controllo del sottosterzo, la regolazione automatica del fascio di luce dei fai e cinque telecamere esterne pe aumentare la visibilità.
Nel 2011 il cambio automatico a sei rapporti viene sostituito da una versione otto marce per migliorare le prestazione e per ridurre notevolmente consumi ed emissioni. Nel 2012 la vettura è stata migliorata ulteriormente con maggiore potenza, ulteriore riduzione delle emissioni e l’introduzione di tecnologie allo stato dell’arte come il cambio automatico a otto marce e il sistema di attivazione vocale Say What You See.
A febbraio 2012 usciva dalla fabbrica di Solihull la milionesima Discovery che, insieme ad altre due, partirà dall’Inghilterra per raggiungere via strada, dopo poco più di 50 giorni, Pechino e raccogliere un milione di sterline da destinare ai progetti della Federazione della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa Internazionale. Obiettivi centrati, come nella migliore tradizione Land Rover.
Ad inizio 2016 venero lanciate anche due serie speciali, Graphite e Landmark, il preludio alla nuova Discovery che, rinunciando alla numerazione progressiva, conferma il fatto che non si tratti di una nuova generazione, ma di un’auto che segna una discontinuità con il passato.
Dopo 27 anni, anche la Discovery esce di scena, sulle orme della Defender, dopo oltre 1.150.000 esemplari prodotti.