La Ferrari 166MM/212 Export Uovo venne creata come esemplare unico ultra-aerodinamico nel 1950
Jaguar XJ. I 50 anni di una dinastia leggendaria. La Serie II 1973-1979. Seconda parte.
Jaguar XJ, i 50 anni di una dinastia leggendaria. Prima parte.
Il 1972 fu un anno importante per Jaguar. Sir William Lyons si era ritirato a vita privata nel 1969 e con il contemporaneo pensionamento di Wally Hassan, il padre del motore XK, la guida dell'azienda venne assunta da Geoffrey Robinson, già direttore esecutivo della British Leyland.
Nello stesso anno aveva iniziato a prendere corpo l’idea di sviluppare un face-lifting della prima serie XJ. E al Salone di Francoforte, il 13 settembre 1973, proprio alla vigilia della crisi petrolifera mondiale, venne presentata la seconda generazione della XJ. Una scelta, quel del face-lifting della berlina che era ormai divenuta la Jaguar più apprezzata su tutti i mercati mondiali, era stata dettata soprattutto dalla necessità di adeguarla alle nuova e molto più severa normativa degli USA in tema di sicurezza ed emissioni inquinanti.
Per rialzare il paraurti, la griglia anteriore dovette essere ridisegnata e divenne, così, più bassa e larga; di conseguenza, per garantire un'adeguata portata d'aria al motore, fu adottata una seconda grande griglia sotto al paraurti. Il nuovo frontale era sicuramente più moderno, ma forse un po’ meno personale. Anche gli interni subirono diversi cambiamenti, tra cui i nuovi pannelli delle portiere, ma ne fu anche migliorata l’ergonomia, grazie al nuovo cruscotto con tutti i principali strumenti e comandi, nuovi, di fronte al guidatore.
Per quanto riguarda le motorizzazioni, tutte le modifiche introdotte avevano come scopo principale quello di ridurre i consumi e le emissioni, anche a scapito della potenza massima. Il 4.2 litri 6 cilindri, infatti, perse, a causa della drastica riduzione del rapporto di compressione e delle modifiche all'alimentazione, ben 78 CV, scendendo da 245 a 167 CV, mentre il V12, grazie all'adozione dell'iniezione elettronica Lucas, contenne il calo di potenza in 8 CV (272 contro 285 CV). Il motore da 2.8 litri, che aveva evidenziato qualche problema, venne abbandonato eccetto per una limitata produzione per i modelli con guida a destra destinati al mercato europeo. Fu sostituito nel 1974 dal nuovo 3.4 litri XK da 160 CV. Tutte le versioni furono equipaggiate con il servosterzo a rapporto variabile di serie, mentre, all'inizio del 1974, il passo standard lasciò il posto per il passo lungo.
Nell'ottobre del 1973, sulla base del pianale a passo standard delle XJ, venne presentata la XJC, un’elegante versione coupé, con il tetto in vinile, leggermente abbassato, e senza i montanti centrali e le cornici dei finestrini.
Questo modello, fortemente voluto da sir William Lyons già al momento del lancio della Series I, era ed è tuttora considerata una delle coupé più belle di sempre, frutto di un lungo lavoro di gestazione. La presentazione del nuovo modello si rivelò, infatti, prematura, in quanto l’auto presentava problemi di sigillatura dei finestrini posteriori, con conseguente entrata di aria ed acqua all’interno dell’abitacolo, per la cui risoluzione Jaguar impiegò un altro anno. La produzione, quindi, non iniziò che alla fine del 1974.
Una versione da corsa della XJC venne sviluppata dalla Leyland Broadspeed e partecipò al Campionato Europeo Turismo (ETCC) nel 1976 e nel 1977. La carrozzeria era vistosamente sovradimensionata per permettere l’adozione sia di pneumatici maggiorati, sia del motore V12, la cui potenza massima venne portata sino a 550 CV. Sebbene spettacolari e molto veloci, le XJC erano troppo pesanti e non furono mai sviluppate a sufficienza per superare i loro problemi di affidabilità, il che portò al loro abbandono delle competizioni agonistiche. La XJC ebbe, purtroppo, vita breve ed il suo ciclo terminò nel 1977, anche se rimase in listino sino al 1978. Fu prodotta complessivamente complessivamente in poco più di 10.000 e soltanto nella versione Series II, divenendo, di fatto, una delle Jaguar di serie più rare. Anche perché, nel frattempo, nel 1975, Jaguar aveva presentato la sua nuova vettura sportiva, la nuova coupé XJ-S, che nonostante avesse il difficile compito di sostituire la E-Type, riscosse ben presto un grande successo. Dal momento del suo lancio nel 1973 al 1979, furono prodotte complessivamente 127.961 esemplari della XJ Series II.
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